Si
definisce dolore neuropatico (DN), un dolore che insorge come diretta
conseguenza di una lesione o di una patologia, traumatica o infiammatoria dei
nervi periferici, delle radici nervose, del midollo spinale o delle strutture
ancora superiori fino alla corteccia.
Se
la lesione si trova a livello del sistema nervoso centrale (SNC) parleremo
di dolore neuropatico centrale, se interessa il sistema nervoso periferico
(SNP) parleremo invece di dolore neuropatico periferico.
La prevalenza del DN tipicamente aumenta con l’età. Si prevede quindi un aumento della prevalenza collegato all’invecchiamento generale della popolazione.
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Il DN esercita un grande impatto sulla vita quotidiana del paziente
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In confronto ad altre forme di dolore cronico, il dolore neuropatico comporta
una peggiore qualità della vita
correlata allo stato di salute
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Il dolore neuropatico provoca sofferenza e disabilità in molti pazienti e
rappresenta un importante problema di salute pubblica
Nel dolore neuropatico si ha una lesione della fibra. Sulla via nocicettiva abbiamo tre neuroni. Nel
dolore neuropatico (DN) la lesione può essere a livello del neurone di primo
ordine, di secondo, o di terzo ordine. Quindi non è vero che il dolore neuropatico
è solo centrale, ma può essere generato da tutte le fibre nel loro percorso dalla
periferia fino a livello del sistema nervoso centrale.
Figura: la lesione di fibra può avvenire sia a livello del neurone che va dalla periferia al midollo (neurone di primo ordine ordine), oppure dal midollo al talamo (neurone spino-talamico), o dal talamo alla corteccia ( neurone talamo-corticale).
La lesione della
fibra, può consistere in compressione, taglio o interruzione. Nella lesione una
parte di fibra lesionata inizia a riprogrammarsi, ed inizia ad esprimere delle
proteine che normalmente non vengono espresse lungo la via nervosa . Per
esempio vengono espressi dei canali al sodio NAV1.3 che sono canali embrionali non
presenti nell’adulto al posto dei canali NAV1.8. Sono canali estremante attivi e la loro presenza causa in
questa zona lesionata l’esistenza di una attività ectopica (ectopica perché non
origina dal nocicettore ma dalla fibra stessa). Questa fibra può scaricare o
spontaneamente o al minimo stimolo.
Figura: lungo la fibra si evidenzia la lesione della fibra (sito ectopico)
Figura: la riprogrammazione della fibra comporta che vengano espressi canali al sodio NAV1.3 che sono canali embrionali non presenti nell’adulto al posto dei canali NAV1.8
Se una lesione (es. compressione) persiste per diverso tempo, la fibra oltre che riprogrammarsi in periferia, si riprogramma anche al centro, a livello della sinapsi spinale; e siccome arrivano tanti stimoli dalla periferia c’è bisogno di tanto calcio per rilasciare glutammato; quindi la fibra si adatta e comincia ad esprimere più canali al calcio voltaggio dipendenti, fino a 10 volte del normale. Quindi il sistema si mette a scaricare impulsi in maniera esagerata. Se nella sinapsi arriva tanto glutammato, l'eccesso di stimolo attiva un secondo recettore detto NMDA responsabile di una forte intensità del dolore. Sui canali al calcio agiscono gli inibitori del canali al calcio (Gabapentin, Pregabalin che sono ligandi della subunità alfa2 delta).