Il
triptofano è uno degli aminoacidi essenziali per l’organismo umano. Bassi livelli di triptofano sono
associati a insonnia, depressione e altre problematiche dell’umore,
irritabilità e aggressività. Trattasi di molecola introdotta con la
dieta ed in grado di aumentare i livelli di serotonina. Ma vediamo qual’ è il
ruolo biochimico del triptofano e perché ha un effetto ansiolitico e
rilassante, ed inoltre favorisce l’apprendimento e la memoria.
Fig
1: la serotonina ha un effetto antidepressivo, rilassante , ansiolitico, favorisce apprendimento e la memoria. La melatonina ha un effetto antiossidante e regola il ritmo giorno/notte
Il
triptofano è il precursore della
serotonina la quale a sua volta è precursore della melatonina. Possiamo dire quindi
che il triptofano aumenta le sostanze del
benessere psicofisico. Determina infatti
un aumento del tono dell’umore e un aumento della sensazione di rilassamento,
facilitazione dei processi di apprendimento, riduzione della depressione.
Inoltre essendo la serotonina precursore della melatonina favorisce anche la
qualità e quantità del sonno.
fig 2
Il
triptofano nel percorso di metabolizzazione può seguire la via della serotonina
che porta a formazione di melatonina oppure la via alternativa della
chinurenina che porta o a formazione di acido chinolinico o alla formazione di
acido chinurenico (fig 2)
Fig
3
Il
triptofano quindi (fig 3) si trova come elemento centrale con, da un lato lo stress e
dall’altro l’infiammazione, come in una sorta di regista di queste condizioni.
Le citochine infiammatorie stimolate dalla eccitazione delle cellule non neuronali
nel percorso fisiopatologico della sindrome dolore, come in particolare nella
fibromialgia, provocano la prevalenza della via metabolica di trasformazione
del triptofano in chinurenina e quindi acido chinolinico (fig 2). Questa via metabolica va ad inibire la
sintesi di serotonina e di melatonina creando una carenza di queste sostanze.
Fig
4
L’acido
chinurenico ha una azione antiossodante, antagonista dei recettori NMDA, e
azione antinfiammatoria e analgesica( Fig 4).
Fig
5
Dall’altro
l’acido chinolinico (fig 5) ,ha una azione pro-ossidante, agonista dei recettori NMDA, ,
responsabili della sensibilizzazione centrale, azione proinfiammatoria e pro-algesia e quindi
pro-dolorifica. Quindi non solo si sottrae al cervello serotonina e melatonina,
ma si corre il rischio nella carenza di triptofano o nello switch del
triptofano nella seconda via che porta verso acido chinolinico di andare verso
l’ossidazione, verso azione pro-infiammatoria e verso attivazione di NMDA e
quindi verso sensibilizzazione centrale del dolore.
Fig
6
Abbiamo
una sorta di contrapposizione tra gli effetti dovuti ad acido chinolico e
quelli dovuti all’acido chinurenico come riportato in tabella (fig 6)
La
riduzione di triptofano endogeno crea una riduzione della serotonina di 7 volte
nell’uomo e di 42 volte nella donna, ecco perché le donne sono più sensibili al
dolore, ecco perché la fibromialgia è molto più presente nelle donne e con
maggior intensità del dolore.
Gli
attori della neurobiologia della depressione, della fisiopatologia della
fibromialgia e quindi del dolore neuropatico che sottende a queste due
condizioni sono delle citochine pro-infiammatorie e prostaglandine che inducono
un enzima (fig 8) l’ indoleamine 2,3 diossigenasi (IDO) a convertire il triptofano in
chinurenina diminuendo così la produzione di serotonina e quindi di melatonina.
Ci sono inoltre citochine proinfiammatorie come IL1, TNF alfa che possono
compromettere la neurotrasmissione serotoninergica aumentando il reuptake dei
neurotrasmettitori dalle sinapsi in particolare della serotonina. Questo si traduce
poi nel corteo sintomatologico del dolore in generale, in particolare della
fibromialgia, come disturbi del sonno, alterazioni dell’umore, dolore e
astenia.
Fig 8 : più citochine pro-infiammatorie, significa ridotta sintesi di serotonina e quindi di melatonina
Fig 9: aumento di IL1 e TNF alfa significa maggior reupatake di serotinina
Per
concludere il triptofano è l’elemento centrale di questo complesso meccanismo
che parte da una neoinfiammazione guidata da citochine infiammatorie. Queste citochine attraverso la indoleamina diossigenasi (IDO) provocano la sintesi di
chinurenina e quindi di acido chinolinico. L’acido chinolenico è responsabile
di azione pro-ossidante, di agonismo sui
recettori NMDA, di azione pro-infiammatoria, di azione pro-algesia e di iper
produzione di glutammato. Inoltre l'acido chinolinico ha una azione negativa sull’umore, sul sonno, sul
dolore, sulla stancabilità, tipica in particolare della fibromialgia, diretta conseguenza della carenza di
serotonina causata da una parte da minore produzione a partire dal triptofano e
da una minore disponibilità sinaptica dovuta ad un maggior reupatake della
serotonina.
Fig
10