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Infiltrazioni articolari

Infiltrazioni articolari

Infiltrazioni articolari. Le procedure infiltrative rappresentano una pratica estremamente comune per il personale medico che si occupa dell'apparato locomotore. Si eseguono infiltrazioni articolari sia a scopo diagnostico che terapeutico. A scopo diagnostico poiché il prelievo del liquido intraarticolare, se esaminato può fornire informazioni preziose circa la possibile causa che ha determinato il liquido stesso ( artrite reumatoide, artrite psoriasica, artrite gottosa, artrosi in fase di riacutizzazione).


Le infiltrazioni di cortisone prevedono l'iniezione del farmaco direttamente nell'articolazione interessata da processi infiammatori (vedi immagine). Il razionale di un simile trattamento va ricercato negli effetti terapeutici del cortisone e nella possibilità di circoscriverne gli effetti collaterali, che sono maggiori quando il farmaco viene  assunto per bocca 

Lo schema terapeutico varia in base al tipo di patologia e alla sua gravità: l'approccio standard prevede un'infiltrazione a settimana per un numero variabile di volte (da tre a cinque), ma in virtù dei possibili effetti collaterali alcuni medici raccomandano di non superare le 3-4 infiltrazioni all'anno, separandole di almeno un mese.

Sebbene solo una piccola quota del farmaco iniettato raggiunge il circolo sistemico, limitando così gli effetti collaterali delle classiche terapie cortisoniche, un eccessivo numero d'infiltrazioni di cortisone può indebolire tendini, legamenti, ossa ed altre strutture che partecipano all'articolazione. Inoltre, la piccola quota di farmaco che entra in circolo può risultare importante per alcune categorie di pazienti.

Possibili controindicazioni alle infiltrazioni di cortisone: pazienti diabetici, pazienti in terapia con anticoaugulanti orali,  osteoporosi severa, ecc.


Le infiltrazioni di acido ialuronico sono utilizzate nel trattamento conservativo dell' artrosi. L'iniezione intrarticolare di acido ialuronico è nota anche come viscosupplementazione, in riferimento alle proprietà visco-elastiche di questa sostanza.

L'acido ialuronico è un componente importante del liquido sinoviale, dove contribuisce a lubrificare l'articolazione e ad attutire gli stress meccanici (funzione lubrificante ed ammortizzante). Inoltre, protegge la cartilagine dalla penetrazione di cellule infiammatorie e dagli enzimi litici che la degradano.

Nei pazienti affetti da artrosi è possibile osservare - tra l'altro - anche una diminuzione delle proprietà viscoelastiche del liquido sinoviale, associata ad una riduzione della sintesi e del peso molecolare dell'acido ialuronico intrarticolare. Da qui, il razionale d'uso delle infiltrazioni di acido ialuronico direttamente nell'articolazione affetta da artrosi, alle quali vengono ascritti benefici come:

  • attenuazione del dolore, miglioramento della mobilità articolare e prevenzione del degrado cartilagineo con miglioramento delle attività di vita quotidiana
  • effetto antinfiammatorio, con riduzione del versamento intra-articolare
  • ricostruzione dello strato amorfo superficiale della cartilagine
  • aumento della densità dei condrociti (cellule della cartilagine)
  • efficacia clinica per almeno 6 mesi - 1 anno dopo il ciclo di infiltrazioni

Non tutti gli studi, tuttavia, concordano sull'efficacia delle infiltrazioni di acido ialuronico nel trattamento conservativo delle artrosi. Altre opzioni conservative includono l'uso di farmaci anti infiammatori, analgesici, steroidi, condroprotettori e interventi di natura fisioterapica. In questo contesto le infiltrazioni di acido ialuronico possono rivestire un ruolo anche se marginale.